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Dal Vangelo secondo POKEL


spini e gesù
Un candidato alle comunali di Firenze fotografato accanto a Gesù.
(altri sostengono che si tratti di Pokel, l'autore del vangelo apocrifo)
Dal vangelo secondo Pokel* (tradotto da Pawel Gajewski):
Gesù raccontò ai discepoli (fiorentini!) questa parabola. Due pastori, un pentecostale e un valdese andarono al tempio a pregare. Il pentecostale con le mani alzate verso il cielo pregava così: Signore ti ringrazio che non sono come tutti gli altri. La mia chiesa è piena di giovani, ricca di attività: teatro, danza liturgica, evangelizzazione a tutto spiano. Ti ringrazio per le prossime elezioni comunali che mi porteranno dritto alla poltrona di consigliere. Il valdese se ne stava dietro, non osando alzare gli occhi e pregava così: Signore, abbi pietà della cultura, liberami dal peso delle opere diaconali e dalle rogne della campagna elettorale. Fammi vivere in pace. Gesù chiese ai discepoli - e voi che ne dite: chi dei due tornò a casa giustificato? Non lo sappiamo, risposero i discepoli. Tutti e due, disse Gesù, per sola Grazia. I discepoli se ne tornarono alle loro città e ai loro villaggi e divennero tutti** focolarini.

Note del traduttore:
* Si ringrazia il prof. Mario Cignoni per la collaborazione scientifica. Il frammento, scritto su un tovagliolo di carta in slavo antico, è stato di recente ritrovato negli archivi della Chiesa valdese di Firenze e censito dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, sotto la sigla QUAtsch1965-2009.
Il nome dell'autore "Pokel" corrisponde a un misterioso personaggio al centro dell'attenzione dei docenti e degli studenti (e anche delle studentesse, sebbene ( forse? ) per motivi diversi) della Facoltà Valdese di Teologia, durante l'anno accademico 1998-1999.
** Il testo originale non è chiaro: la frase "divennero tutti" può essere riferita soltanto ai discepoli oppure a una realtà ben più ampia. Il traduttore sostiene la seconda ipotesi.
 
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